UFFICI

Da uno studio effettuato dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) nell’ambito della ricerca europea, denominata “Offic Air Project“, emerge che la qualità dell’aria in ufficio è peggiore di quella esterna. 

Soprattutto gli edifici moderni è stata rilevata una presenza di fonti d’inquinamento quali: la formaldeide, il benzene ed i terpeni con livelli superiori ai livelli di soglia. Colpa delle pavimentazioni (come moquette, linolium), dei tendaggi, degli arredi in legno, di colle, vernici, dei prodotti chimici utilizzati per la pulizia degli ambienti, delle polveri delle fotocopiatrici e delle stampanti.

Per esempio in ambienti in cui lavorano tante persone contemporaneamente (come call center o grandi open space aziendali) si ha una esposizione a rischi diretti di natura microclimatica per insufficiente ricambio d’aria dando luogo alla formazione di odori sgradevoli e aumento di CO2 che manifesta sintomi di malessere generale come mal di testa, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, nausea e capogiri.

Garantire la salubrità degli impianti attraverso controlli e manutenzioni, da parte di personale tecnico qualificato, è fondamentale per tutelare la salute dei lavoratori.

Un aspetto importante da non sottovalutare è quello della corretta impostazione della temperatura che deve essere regolata in funzione delle temperatura ambientale esterna, evitando sbalzi rapidi ed eccessivi (soprattutto durante la stagione calda). Un forte stress termico, così come esposizioni prolungate a temperature non adeguate o a correnti d’aria dirette, possono provocare malesseri fisici a carico dell’apparato respiratorio, muscolo scheletrico, gastro intestinale, fino ad arrivare in casi estremi a colpi di calore o di freddo con conseguenze anche gravi sull’intero organismo.

Anche il grado di umidità assume un ruolo importante, deve essere sempre tenuta sotto controllo e mantenuta all’interno di livelli adeguati, compatibilmente con le esigenze tecniche del lavoro.

 

Raccomandiamo di far controllare l’impianto di condizionamento, di termoventilazione e di ventilazione almeno una volta l’anno, per valutare tutti i rischi e seguire un attento e scrupoloso piano di manutenzione per la pulizia e sanificazione dei sistemi aeraulici. E’ l’unica soluzione possibile per ridurre al massimo il rischio di sviluppare agenti patogeni che possono originare diverse malattie.

QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE?

La mancata o inadeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione, unità di trattamento dell’aria, umidificatori, e le conseguenze derivanti dall’insufficiente ventilazione, l’inadeguato ricambio dell’aria, il sovraffollamento, …

… danno luogo al proliferare degli acari della polvere, batteri, muffe, allergeni di origine animale, virus, funghi, è sono responsabili di numerose allergie e malattie all’apparato respiratorio nell’uomo.

Gli episodi di polmonite causati dal batterio della legionella

Alcune patologie respiratorie che possono colpire le persone sono causate anche per l’inalazione di minuscole goccioline d’acqua contaminate, si diffondono nell’aria diffusa dagli impianti di condizionamento, quando sia nel sistema filtrante (filtri, lamelle, serpentine) e punti d’uscita dell’acqua di condensa si verificano accumuli di polvere e ristagno di umidità alimentando la proliferazione di batteri e funghi.

La legionellosi, malattia infettiva pericolosa, viene contratta mediante l’inalazione di goccioline d’acqua nebulizzate in cui è contenuto il batterio, gli impianti di condizionamento e climatizzazione se mal gestiti, costituiscono siti favorevoli per la proliferazione e diffusione dei batteri della Legionella, tra questi particolarmente pericoloso è la Legionella Pneumophila, batterio Gram negativo aerobo, che può provocare asma, infezioni polmonari, sindromi respiratorie complicate e allergie.

Soltanto con la pulizia e la disinfezione di tutte le componenti di rischio, durante le operazioni di manutenzione ordinaria degli impianti di diffusione dell’aria, si possono scongiurare tutti i tipi di contaminazione.

QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO?

Come obbligo del datore di lavoro Art 64 D.Lgs 81/2008 (ex art. 32 del D.lvo 626/94) prevede in particolare che:

– i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

– i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate.

COME POSSO MIGLIORARE IL COMFORT?

Nei periodi estivi la “temperatura operativa deve essere compresa tra 23 °C e 26 °C”, invece nei periodi invernali la “temperatura operativa deve essere compresa tra 20 °C e 24 °C”, mentre l’umidità relativa in entrambe i casi deve essere compresa tra il 40% e il 60%”.

L’umidificazione è generalmente richiesta durante il periodo invernale perché i sistemi di riscaldamento riducono l’umidità relativa dell’aria lasciando la gola secca, la pelle e le labbra screpolate, gli occhi irritati e una sgradevole sensazione di stanchezza. L‘aria secca nella stagione invernale aumenta il livello di polveri presenti nell’aria che viene spesso percepita con un basso livello di comfort che influisce negativamente sulla produttività delle persone.

Tuttavia l’eccessiva umidità può portare effetti negativi sulla salute dell’uomo sotto forma di sindromi artrosiche, inabilità temporanee o permanenti, allergie, infezioni.

Un corretto livello di umidità negli ambienti influenza il benessere percepito dalle persone e riduce il rischio di malattie dell’apparato respiratorio.

QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI NORMATIVI OBBLIGATORI?

La normativa D.P.R. 43/2012 – C.E./ 517/2014 disciplina il controllo delle emissioni dei gas serra in atmosfera e introduce pesanti obblighi nel settore della climatizzazione, Il registro è obbligatorio per apparecchiature fisse di climatizzazione estiva e pompe di calore contenenti quantitativi di gas refrigerante ad effetto serra (HFC – carica di refrigerante) pari o superiori a 5 TonCO2eq o 10 TonCO2eq, se ermeticamente sigilliate. Rischio sanzioni amministrative.

La normativa D.P.R. 74/2013 disciplina tempi e modi per l’esercizio manutenzione, controllo ai fini della sicurezza e del mantenimento dell’efficienza energetica degli impianti termici di riscaldamento/raffrescamento. Inoltre è obbligatorio il libretto di impianto oltre che per gli impianti di riscaldamento tradizionali con caldaia, anche per le macchine frigorifere (climatizzatori estivi e pompe di calore, con o senza produzione di ACS), installate in modo fisso in un edificio, senza limiti di potenza. Rischio sanzioni amministrative.

COME POSSO RISPARMIARE SUI CONSUMI ENERGETICI?

Alcuni aspetti non trascurabili e poco considerati, dei risparmi si possono conseguire attraverso una corretta manutenzione e utilizzo degli apparecchi per la climatizzazione. Durante l’utilizzo degli impianti di aria condizionata è consigliabile limitare l’uso di elettrodomestici ad alto consumo energetico (lavatrice, scaldabagno, lampade alogene etc.), specialmente durante le ore più calde della giornata, evi tare l’uso di elettrodomestici che costituiscono ulteriori fonti di calore dell’ambiente domestico (forno, fornelli, ferro da stiro, phon etc.).

Inoltre bisogna evitare di regolare la temperatura dell’ambiente a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna, in quanto causa un aumento eccessivo dei consumi energetici ed espone il soggetto a bruschi sbalzi termici; la temperatura dell’ambiente per il benessere fisiologico è intorno a 24-27°C.

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